La consulta del gioco del Comune di Genova ha chiesto a tutte le società di calcio del capoluogo di rinunciare a eventuali sponsorizzazioni da parte di società legate al mondo dei giochi a distanza, ha dell’incredibile e lascia sgomenti gli addetti ai lavori. Sarà questo l’inizio della fine dei giochi a distanza, oppure si tratta dell’ennesima crociata destinata a sfumare alla prossima giunta?
A Genova dopo l’introduzione delle ormai tristemente famose normative “anti slot”, la folla dei giocatori si è riversata sul digitale dove grazie a smart phone, tablet e pc hanno scoperto un nuovo mondo colorato ricco di offerte di gioco e bonus benvenuto senza deposito che sicuramente saprà supplire ad ogni voglia di gioco.Qualcuno ipotizza che questi provvedimenti donano linfa vitale alle associazioni criminali in quanto alimentano bische e gioco non legale. Altri, discutibilmente, temono che molti dei giocatori giunti al mercato digitale, potrebbero incappare su siti illegali, non controllati da AAMS e quindi senza nessuna tutela e garanzia, ma soprattutto senza nessun gettito erariale per la Comunità. In pratica le regole comunali nate per combattere le dipendenze, rischiano di provocare danni sociali ben più ampi di quelli prefissati.